"Nessuno nasce imparato" diceva l'insegnante di educazione fisica del prestigioso liceo di Basilea che frequentai in giovane età.


Piccole defaillances culturali, infatti, si perdonano a tutti (tranne i monosillabi accentati, perchè ricevere un sms con scritto "stò ancora a lavoro, rimani in ufficio ancora un perché sono ancora quà,e faccio sicuramente tardi" farebbe venire un'orchite anche ad un beato martire), ma ci sono casi in cui si rimane basiti per la totale ignoranza del mondo che lo circonda da parte del caso umano.

Tutti ci siamo imbattuti in un homo inettus, quello che si mette i guanti pure per avvitare una lampadina, per capirci.
La patologia in esame rende l'uomo assolutamente incapace di svolgere una qualunque attività pratica che non coinvolga gli ormoni e che implichi una stretta connessione cervello-arti inferiori e/o superiori.
Dopo più e più volte che ha caricato la lavatrice con lo svelto, che si è lavato i capelli con il balsamo, o che ti ha fatto tornare a casa di corsa perchè è saltata la luce e lui non ha la minima idea di dove sia il quadro elettrico, è chiaro che non gli chiederai mai più di fare alcunché, per la conservazione non solo della specie, ma soprattutto del tuo appartamento.


Ma non è di questa malattia che voglio parlare in particolare oggi. C'è un'altra patologia, silenziosa ma letale... quella dell'homo ignarus, l'uomo che mostra una totale e completa ignoranza del pianeta in cui si trova, tanto da farti pensare che probabilmente è originario di un lontano satellite di Saturno.

Questo esemplare, sembra un uomo assolutamente normale, ma quando meno te l'aspetti pone domande o fa osservazioni a cui la reazione dell'interlocutore/trice è complessa e passa per tre fondamentali fasi.


FASE UNO: CHEEEEEEEEEE?. Così, ci si fa ripetere la domanda o l'osservazione per essere sicuri di aver capito bene.

FASE DUE: Risata di scherno. In base alla situazione pratica in cui si è manifestato l'homo ignarus, tale fase può però realizzarsi in vari modi. Si potrà così avere la risata in piena faccia, la risata interiore, il sorrisetto a mezza bocca nononhounaparesièchesetiridoinfacciapoitioffendi, la finta indifferenza che però nasconde dentro un indice puntato verso l'uomo patologico, abbinato ad un simpsoniano "A-HA".


FASE TRE: Caduta di palle (sia per uomini che per donne) e l'inevitabile quesito "ma dove hai vissuto fino ad oggi?".

Mi rendo conto che quesa patologia può sembrare di difficile comprensione, ed è per questo che ora procederò illustrando alcuni casi pratici.


1. Tipo&Tipa a cena con dei parenti di lei. La padrona di casa è una matronale signora romana la quale con orgoglio porta il contorno dichiarando che si tratta della sua specialità: carciofi alla romana (scontato, lo so).
Tipo:"E questo cosa è?"

Tipa:"Un carciofo, caro!!!!""

Tipo: "Tipa, amore ciccina cucci cucci, QUESTO MI PIACE?"

Tipa: "Io penso di sì, zuccherino patatino".

Conati di vomito tra gli astanti.

Poi però si insinua il dubbio tra i commensali...checazzodidomandaè???
La matrona, con fare cordiale ma chiaramente curioso, si rivolge al tipo mascherando la sua perplessità dietro un gioviale sorriso:"Come mai questa domanda, Tipo?"
Tipo:"No, sa signora, io non ho mai visto un carciofo, è che IO NON MANGIO ROBA VERDE, perché è un colore che non mi piace. Mia madre lo sa così non compra cibi verdi, per questo non so cosa sia questa cosa che mi ha appena servito".
Inutile dire lo sforzo di tutti per non ridere in faccia a Tipo, onde evitare di sputargli addosso simpatici pezzi di carciofo masticato, ma solo perchè il verde è un colore che non gli avrebbe donato.


2. Tipo&Tipa in macchina di Tipa. La ragazza parcheggia la sua macchina non proprio nuovissima e chiede a Tipo se gentilmente può inserire la sicura perchè, oltre che un catorcio, la vettura in esame è anche uno sfigatissimo modello base senza la chiusura centralizzata.
Tipo: "Ah sì, come si fa?"

Tipa:"Guarda premi quel tastino accanto alla maniglia, grazie".

Alla fine della serata Tipa accompagna a casa Tipo e dopo averlo lasciato davanti al portone gli chiede di nuovo di inserire la sicura dal lato passeggero.

Tipo:"Aspetta, com'era che si faceva?"

Tipa:"Sempre lo stesso tastino accanto alla maglia".

Tipo:"Ah ecco! Ma che strana sta cosa, NON HO MAI VISTO UNA MACCHINA CON LA SICURA ALLE PORTIERE".

Evidentemente tipo va in giro con golf cart.



3. Pasquetta, Tipo&Tipa escono con gli amici per godersi una simpatica gita al mare. Durante il pranzo uno dei componenti della compagnia chiede a Tipo di prendere i supplì. Tipo fa una faccia a dir poco perplessa e chiede:"Quali sono i supplì?".
Sulla tavolata di amici si alza un'enorme nuvoletta degna di Topolino il cui testo è più o meno il seguente:"..."
Tipo:"Eh scusate, io non ho mai visto un supplì, sono quei cosi di riso?" e, non pago, di fronte alla reazione di tutti i presenti (la risata in piena faccia n.d.r.), cerca di trovare una giustificazione plausibile per giustificare razionalmente tale sintomo di homo ignarus...
"sapete...io sono di Torino".

4. Tipo&Tipa decidono di trascorrere un simpatico pomeriggio insieme. A un certo punto Tipa mostra con orgoglio il suo nuovo ammennicolo per cellulare (quei cosi privi di un qualsiasi scopo che si appendono accanto allo schermo e che, nella migliore delle ipotesi, si illuminano al buio, hanno 12 campanellini fastidiosi che fanno da colonna sonora a qualunque conversazione e che riproducono i più inutili animaletti):"Guarda che carino!! L'ho comprato ieri!!!!".

Tipo:"Ah, e come mai ti piaceva questo gatto assurdo rosa e viola?"

Tipa:"Ma è lo stegatto di Alice nel Paese delle meraviglie!!"

Tipo:"E che è?!?"

Tipa:"Ma il cartone animato di Walt Disney!!!"

Tipo:"Ah Disney è quello di Topolino, vero?"

Tipa:"...CHEEEEEE? Ma, tesoro, da piccolo non hai mai visto i cartoni animati???"

Tipo:"Sì, certo. Vedevo solo Holly e Benji".

Tipa:"Che brutta infanzia!!"

Tipo:"Ah, no dai alla fine facevo altro se non vedevo Holly e Benji...GIOCAVO A CALCIO".

0 commenti:

Posta un commento

Subscribe