Il ritardo di 10 minuti è fisiologico.

Certo, dopo che sei stata 40 minuti a cercare di non far sembrare la linea dell'eye-liner un elettrocardiogramma, i soli 10 minuti di ritardo hanno del miracoloso.
Prima di uscire ti specchi e: "...Cavolo oggi sto proprio bene! Si vede che quello scrub al fango della tundra e gusci di noci di macadamia fa proprio miracoli, ho un viso luminosissssimo!!".


Sali in macchina, abbassi i finestrini perchè è una bella giornata, inforchi gli occhiali da sole e accendi l'autoradio su una bella musichetta primaverile che senti a volume moderatamente alto.

Ti senti benissimo, ed è così che deve essere perchè come dice Paris Hilton dall'alto di STOW CATSO (la sua residenza estiva sulle colline di hollywood):

"LA PRIMA REGOLA PER PIACERE E' STARE BENE CON SE STESSI".

Nulla da obiettare. Ma resta che sei in ritardo di 10 minuti.


Così guidi nel traffico evitando vecchi, bambini, macchine che vanno a 2 km/h, carretti di frutta, papamobili et similia.

Ma al semaforo no. Al semaforo ti devi fermare.
"Cavolo è tardi, devo imparare a iniziare a muovermi prima quando vado a lavoro. No grazie non mi lavare il vetro, è pulito. No grazie non voglio i fazzoletti, sono imbottita di cortisone per evitare l'allergia. No grazie non voglio la finta pelle di daino per pulire il vetro. AHHHHHH E' VERDE!"
Frizione-Prima-Acceleratore e riparti.
Nuovo semaforo.

"Ah vedi che strano? L'incrocio appena superato era presidiato, qui non c'è nessuno. Maaaaah!"
E scatta l'errore madornale.
Mentre aspetti di poter ripartire, ti guardi intorno e incroci lo sguardo del tipo che guida la macchina accanto. Siccome, però, l'assioma di sto catso di Paris Hilton non fallisce mai, egli risentirà del tuo fascino magnetico e ti lancerà un sorrisetto sornione.
Bene é dunque il momento di introdurre il caso umano di oggi: l'homo stupidus lucis rubrae.

Questi individui tendono di default a lanciare sguardi languidi, sorrisetti da latin lover o occhiatine pseudo sexy alle esponenti mediamente attraenti del sesso opposto (o comunque del sesso che incontra di più i loro gusti) che hanno la sfortuna di attendere il semaforo verde accanto a loro.

Il più delle volte fanno ciò incuranti del fatto che sono alla guida della macchina della figlia, piena di orsacchiotti e con la scritta BEATRICE a caratteri cubitali sul portabagagli, oppure indifferenti all' immenso adesivo della chicco BEBE' A BORDO che campeggia sul cruscotto, con tanto di seggiolino per bambini sul sedile posteriore a rimarcare il concetto, o, peggio, del tutto ignari di quell'immenso pezzo di broccolo che si annida tra i loro incisivi quando sfoggiano il migliore dei loro sorrisi.

Ovviamente fa sempre piacere incontrare un homo stupidus di bell'aspetto in quanto, bene o male, un'ammicata da parte di un belloccio rappresenta una sferzata per la propria autostima.

Diciamocelo, però, nella maggior parte dei casi ci si imbatte in vecchi bavosi.

Purtroppo ci è ancora ignota quale dovrebbe essere la reazione a cui aspiri l'homo stupidus quando assume le sue pose d'amore.

Nonostante i miliardi spesi nella ricerca e gli incredibili sforzi profusi dai migliori teamS di scienziati nel corso negli anni, ad oggi non abbiamo che mere supposizioni.
Grazie agli studi più avanzati, sono state elaborate in via del tutto putativa le seguenti categorie di reazioni che probabilmente l'homo stupidus spera di ricevere dalla destinataria di cotante attenzioni.

1. Risatina lusingata, occhiolino, perdita dei freni inibitori e strip tease integrale nell'abitacolo della macchina.

2. Sguardo basito, aumento dei battiti cardiaci, e uscita della fortunata dall'abitacolo della propria vettura per operare per mezzo della propria lingua una tonsillectomia istantanea all'homo stupidus insinuandosi nella di lui vettura attraverso il finestrino aperto.

3. Occhio languido, sudorazione fredda, dettatura del proprio numero di telefono scrivendone le cifre col rossetto sulle tette.

4. Inseguimento della vettura dell'homo stupidus, e conseguente aggancio al di lui paraurti urlando TI AMOOOOOOOOO con voce roca ed eccitata.


Per ora, purtroppo, sono solo supposizioni, ma in quanto studioso non posso che riporre piena fiducia nella scienza.

Non sono in grado pertanto di dirvi con sicurezza quale debba essere la corretta risposta a tali attenzioni.

Il mio consiglio tuttavia, tranne il raro caso in cui si tratti di uno gnocco, è di fingere indifferenza e fuggire.

Almeno fino al prossimo incrocio.








..."Ma io li copro con gli occhiali da sole di Gucci".










Capita.

Si passeggia per strada, si guida la macchina, si sta sull'autobus scrutando il via vai di persone e si nota un soggetto degno di attenzione, altrimenti detto UNO GNOCCO.

Capita.


E capita anche che, con l'arrivo della bella stagione, con il sole e con l'allungarsi delle giornate lo gnocco di cui sopra abbia gli occhiali per schermare le sue cornee dall'eccessiva luce.
Non parlo di quegli orribili occhiali da sole giganti da cafoni incalliti, perchè se per caso la nostra retina fosse colpita da una simile immagine, il cervello catalogherebbe il soggetto che li indossa come TRUZZO, e finirebbe nella cartella "cestino" della nostra mente.
Tantomeno mi riferisco a quegli individui che portano gli occhiali da sole in discoteca o nei giorni in cui condizioni metereologiche sono molto simili a quelle una tormenta monsonica, perché in tal caso il loro destino sarebbe quello appena descritto.

Parlo di giovani adoni dai tratti del volto e, perchè no anche dotati di fisico da Discobolo di Mirone, che davvero colpiscono l'attenzione dei passanti.

Ma c'è il trucco.

Costoro, perchè particolarmente dotati di gusto, perchè saggiamente consigliati, o per più semplici botte di culo, coprono parte del volto con degli occhiali da sole che gli donano in modo indiscutibile.

La carne, si sa, è debole e nemmeno il filtro del legame retina-cervello può scoprire quale sordido trucco si celi dietro a quell'ammasso di plastica griffata.
Riporto un classico esempio, in cui mi avvarrò di nomi di fantasia.

Gina passeggia per le vie del centro in un assolato pomeriggio primaverile quando ecco che il suo sguardo incontra Peppe un giovane ragazzo con gli occhiali da sole.

Poco dopo incontra casualmente lo stesso ragazzo alla fermata dell'autobus.

Lei, esperta quanto innocente fanciulla, abbagliata dalla bellezza di Peppe attacca bottone e riesce ad intavolare una discussione con lui.

Una chiacchiera tira l'altra e riesce a convincere il giovane virgulto a prendere un caffè con lei, invece di rimanere in balia della calura in attesa dell'arrivo del mezzo pubblico.

I due entrano in un bar, dove trovano anche un po' di frescura, e soprattutto, di ombra e dove Peppe, non avendo più motivo di tenere indosso gli occhiali da sole, è costretto a toglierli.

Ed è qui che la nostra Gina capisce dove si annidava il tranello.

Sotto il nuovissimo modello di sunglasses di Dolce&Gabbana si celava:


JIMMY IL FENOMENO

La sera scorsa ho presenziato ad una cena con illustri colleghi e, miracolosamente, mi è tornato in mente un caso umano di cui non posso esimermi dal raccontarvi.

Trattiamo, quindi, il cosiddetto "Homo Microscopicus". A differenza dalle altre tipologie analizzate fin ora, il microscopicus solitamente può contare su doti mentali e relazionali eccelse, tanto da nutrir una folta schiera di ammiratori e ammiratrici.

Peccato, però, che l'idillio amoroso con un Microscopicus si interrompa nel momento stesso in cui la coppia decide di concedersi ai peccaminosi piaceri della carne. "C'è qualcosa di grande fra di noi" cantava una famosa pop band si spera defunta, "Ma anche no" la risposta post modernista.

Insomma, una volta calati i boxer del vostro compagno microscopicus, quell'entità indefinita che siamo soliti chiamare "nulla" avrà una rappresentazione tangibile, tristemente tangibile.

Alcuni studiosi si sono interrogati se tale nulla possa essere compreso nella definizione di "Pene". Dopo svariate e accese discussioni, si è giunti alla conclusione che si dovrebbero utilizzare termini più appropriati quali "Pelo incarnito", "Punto Nero", "Quando Dio ha distribuito i cazzi tu eri a farti la piega da Tony&Guy, nevvero?" e via dicendo.

As usual, immergiamoci nella consueta teoria immaginativa per trarre il meglio dalle nostre analisi.

Immaginatevi una calda serata di fine primavera, il tepore, il sudore sulla vostra pelle, le zanzare che vi tediano e il profumo dell'asfalto colato, ehn, intendevo degli alberi in fiore, che irrompe dalle vostre finestre.

Frequentate un partner bellissimo, intelligente e responsabile. Finalmente è giunto il momento, dopo due mesi di dubbi "Ma perchè non me lo da che gliel'ho praticamente servita su un piatto d'argento", di unire i vostri corpi per diventare un unico essere.

Baci appassionati, corpi che si sfiorano generando piacevoli fremiti, tutto procede come nei miglior film di Cicciolina. Finchè la vostra mano non finirà sul pacco dell'amato. "Non sarà eccitato, la timidezza del primo incontro" penserete in principio. Poi la triste verità avrà la meglio sulla vostra stupida ingenuità.

Con l'emozione di un bambino che si sta per sgrufolare l'intera credenza dei dolci, abbasserete trepidanti i boxer del vostro compagno. E farete, così, conoscenza con "Mister 5 centimetri, e so pure eretto sa!".

La vostra prima preoccupazione sarà quella di trattenervi dal ridere sfacciatamente. Passata la fase di ilarità, vi aspetta un momento ben peggiore: la tragedia. "E che ci faccio con sto coso?". Sorriderete forzatamente, ostentando sicumera e nel frattempo i vostri due poveri neuroni si misureranno in un Test di Cooper mentale per riuscir a trovare una soluzione.

Improvvisamente il microscopicus esclamerà, con fare eccitato, "Tesoro, mi piacerebbe che tu praticassi sesso orale su di me". Qualora il microscopicus fosse imparentanto con un minchionis potreste sentir frasi quali "Fammi un bocchino", "Voglio venirti in bocca", ma, ça va sans dire, il risultato è sempre lo stesso.

Preoccupate e preoccupati del fatto che la vostra dentatura alla Louise Veronica Ciccone, conosciuta al volgar popolo come Madonna, possa accidentalmente incastrarsi con quel minuscolo affaretto, opterete per la penetrazione now and forevah.

In posizione prona (grurant, a pancia in giù!) per non dover assistere visivamente al poco edificante spettacolo, aspetterete con ansia che il partner vi sconquassi come un lenzuolo dopo lavaggio a 90 gradi e centrifuga prolungata.

Purtroppo, non proverete nessun tipo di piacere, ma nemmeno di vago solletico, e il caldo abbraccio del cuscino vi farà cadere in uno stato di sonno pre comatoso. Al quarto "Cara, sto per raggiungere l'orgasmo" vi sveglierete di scatto e lui si accorgerà che, quel silenzio, non era affatto dettato dai fumi rincoglionenti della passione. In pochi secondi si rivestirà per prendere incazzato la strada dell'uscio.

Poco male, si può sempre continuare a dormire...

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